lunedì 26 novembre 2012

pain

Ci sono diversi dolori nella vita.
Quelli leggeri, quelli intensi e quelli forti.
Quelli leggeri per me sono quelli corporali, quelli quando ti fai male e provi a non pensarci ma la tua mente ritorna proprio lì.
I dolori intensi sono quelli più belli e più brutti, quelli quando ti accorgi che sei arrivata fino in fondo. Tipo quelli quando ti tagli, o quando scopri che la tua migliore amica ti ha preso per il culo.
Quelli forti sono quelli che ti danno coraggio, quelli che ti fanno andare avanti e quelli che ti porti dietro per sempre.
Il mio dolore più forte è mio padre.
Quello che mi ha lasciata quando avevo 4 anni e che è ritornato quando ne avevo 8 solo per firmare il divorzio e poi andarsene di nuovo. Quello che si è pentito ed è ritornato una terza volta quando ero una tredicenne per chiedermi aiuto. A me? A me.
Voleva una mano per un documento che gli serviva per andare negli Stati Uniti e poi se n'è andato in vacanza là. L'ho rivisto l'anno dopo e abbiamo deciso di uscire insieme per un po'.
Fino al mio compleanno.
Dovevamo uscire insieme alle due, io sono anche arrivata in anticipo, che stupida...
Mi ha chiamata dicendo che arrivava un'oretta in ritardo allora sono andata a bermi un cappuccino in un bar, per aspettarlo, ma non arrivava.
Mi ha chiamata di nuovo dicendomi che c'era traffico se potevo aspettare un'altra mezz'oretta, ho aspettato, ma non arrivava.
L'ho chiamato io, poi, e non ha risposto. Mi ha richiamata, ubriaco perché stava pranzando a casa dei suoi amici.
Me ne sono andata via, verso casa, senza rispondere più al telefono, senza voltarmi indietro con le lacrime che mi pungevano gli occhi. Non qui, aspetta di arrivare a casa mi dicevo in testa.

Ecco cos'è per me un dolore forte. Quello che non scorderai mai, che porterai sempre con te, quello di cui non scorderai mai la data, quello che ti ha fatto piangere in posti più improbabili.

3 commenti:

  1. Benvenuta. Bel post, fin troppo veritiero. Mi dispiace per "tuo padre"...l'unica cosa che posso dirti è che prima o poi smetterà di bruciare, solo il tempo potrà darti pace. Ora è presto -dato come ne parli- e non sarà un percorso facile né divertente, ma un giorno riuscirai a non soffrire più, non proverai più alcun sentimento per quell' "uomo" e crescendo e razionalizzando riuscirai a dargli la giusta dimensione ed importanza che merita: nessuna. Poi certo, non tutti i ricordi si cancellano, ma con una nuova maturità ripenserai a certi giorni in modo diverso, abbi fiducia. Un abbraccio e ps, mi incuriosi fin troppo e ti seguirò volentieri

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    1. Grazie mille, non pensavo davvero che a qualcuno potessi interessare da come scrivo, mi hai fatto spuntare un sorriso.

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  2. Scrivi molto bene,traspare la tua sofferenza dalle tue parole.Mi dispiace tanto che tu debba aver subito questa che,in fondo,è una perdita.Il non poter contare su tuo padre.Credo sia una delle sofferenza più grandi non sentirsi amati dal proprio padre,amate,volute...eppure io credo che tuo padre ti ami ma ha dei problemi,delle insicurezze anche lui,forse è immaturo..non lo so,ma di certo ti ama solo che non sa dimostrartelo,solo che si è perso tanti anni della tua vita.Ma tu non credere il contrario solo,dovrai contare ancora di più sulle tue sole forze.E sono certa che tu abbia molte più risorse di quelle che credi.

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