lunedì 24 dicembre 2012

goodbye

Sabato 15 sono andata in aeroporto perché mia madre partiva per l'America Latina. Mi sono svegliata alle 3 e poi sono anche andata a scuola dove ho avuto un attacco di panico o qualcosa del genere.
Durante la classe di educazione fisica non riuscivo a fare uno stupido balletto di step e sono scoppiata a piangere come una bambina che vuole la mamma.
Ma insomma, diciamoci la verità, era proprio quello che volevo.

Io e lei siamo come migliori amiche - oh, sputtaniamoci - sapere che non l'avrei vista per tre settimane  e che sarei rimasta con mia nonna, non è esattamente qualcosa di bello per me.
Insomma, le lacrime che sarebbero dovute venirmi in aeroporto mi sono venute a scuola, davanti a tutti i miei compagni - meno male che metà della classe era rimasta a casa per via della neve.
Mi sono ripresa dopo 5 minuti di respiri affannati e lacrime che spuntavano dal nulla e ho fatto quello stupido balletto - mi ha anche dato 7.

Sabato e Domenica sono state un paio di quelle giornate dove mi ritrovavo sola e depressa.
Quando sono sola e depressa, di solito sento la lametta parlarmi, - non letteralmente, non sono ancora pazza - ma insomma, avete capito.
Con l'aiuto di una mia cara amica ho superato anche questa e sono andata avanti.

Adesso sto meglio, si fa per dire; scarico app inutili sull'iPhone per tenermi occupata, sono in alto mare quando si parla di compiti delle vacanze e cerco di tirarmi fuori quel briciolo di spirito natalizio che mi rimane.

"vorrei augurarvi buona vigilia ma sarei banale, quindi vi mando tutti a fanculo." ━ qualcuno su twitter

sabato 15 dicembre 2012

seasons


L'inverno mi ricorda te.
In realtà ogni stagione mi ricorda te.
Mi ricordo l'anno scorso quando ti ho rivisto dopo un anno; i ricordi e i sentimenti erano ancora vividi e scalpitavano ogni volta che alzavo lo sguardo per mangiare ogni lembo del tuo viso con i miei occhi sfamabili.
Ricordo che dopo aver mangiato siamo andati a fare una passeggiata al parco insieme a tutti i vecchi amici, io avevo freddo e ti avevo chiesto di mettere la mano nella tasca del tuo giubbotto e tu hai detto sì e poi, non so perché, hai messo la mano anche tu nella tasca, hai preso la mia e le nostre dita si sono intrecciate.
E' stata una delle poche volte che mi hai veramente stupita, perché mi hai presa alla sprovvista.
Ma ancora non capisco perché dopo un po' l'hai tolta via e il calore che mi davi è svanito nello stesso modo in cui era arrivato.
Dopo aver passato un po' di tempo con tutti voi ero dovuta andare via e ho salutato te per ultimo, perché te lo volevo dire.
Volevo dirti ti amo.
"Ti amo Edoardo, ti amo ancora."

Invece no, non ho avuto il coraggio.
E poi non ti ho mai più visto.
Me ne pento tanto, di non avertelo detto. Avrei dovuto dirtelo.
Scusa se non ho saputo fare neanche questo.

venerdì 7 dicembre 2012

everybody lies

Tutti mentono. Lo faccio anche io.
Ma non lo faccio per me, lo faccio per gli altri.
Lo faccio per proteggere, per prevenire, per scherzare, ma mai per me stessa.

Molto spesso le persone questo non lo capiscono e si arrabbiano oppure perdono la fiducia che avevano per me, poi sono io che mi devo fare il culo per riguadagnarla.

Non so se tutti si meritino di vedermi sgobbare per riavere la loro fiducia, ma lo faccio lo stesso, per tutti. Quelli che non se la meritano ci mettono di più a ridartela, perché gli fa comodo. Invece, quelli con cui ci metti di meno, sono quelli che vogliono che tu sia loro pari, non qualcuno che deve fare tutto per loro.
Mi piacciono quel tipo di persone.

Io non ho mai perso la fiducia in qualcuno, ma se mai l'ho fatto senza rendermene conto, non ho mai dato una seconda possibilità, perché vuol dire che ha fatto uno sbaglio molto grosso che non può essere riparato.

venerdì 30 novembre 2012

six degrees of separation

Prima di leggere questo post vi consiglio di ascoltarvi questa canzone e di leggere bene le parole.

Se mai siete stati innamorati e pensate di non esserlo più (come me pochi minuti fa), allora di sicuro realizzerete che il testo è ciò che sentiamo dentro di noi, ma abbiamo solo paura di ammetterlo; siamo ancora innamorati.
Voglio analizzare il ritornello, quello con tanto significato, che mi ha fatto piangere mentre leggevo ogni singola parola.
"First, you think the worst is a broken heart", non è forse vero?
Pensi che avere il cuore spezzato sia la cosa del mondo e che non sarai più come prima...
"What's gonna kill you is the second part", cioè quella dove realizzi che avere il cuore spezzato non basta, quella parte che viene subito dopo quando tutto ciò che ti succedo non ha più senso, tu non hai senso.
"And the third, is when your world splits down the middle" sì, quando muori internamente. Quando ti senti cadere nel vuoto, perché sei tu il vuoto, quando non senti nulla e se provi a sentire qualcosa tutto quello che provi è dolore.
"And fourth, you're gonna think that you fixed yourself" lo pensi quando non vedi la persona che ami da un po', quando ti sei finalmente autoconvinta che è tutto passato.
"Fifth, you see them out with someone else" personalmente per me questa è la peggiore, quella che le raccoglie tutte, quella che ti fa sentire tutto da capo.
"And the sixth, is when you admit that you may have fucked up a little" Non c'è da commentare su questo pezzo, perché si spiega da solo. Dopo aver ascoltato la canzone lo capisci che hai sbagliato tutto.
Che un pezzo di quel qualcuno così importante per te rimarrà sempre con te e non se ne andrà mai; sopratutto se è il tuo primo amore.
Personalmente, è il testo più bello che io abbia mai letto e dovrei aggiungere questa canzone al primo post che ho scritto. Immediatamente mi è entrata nel cuore e non penso uscirà mai.

Mi ricorderà sempre di te E., ti amo ancora e mi odio per questo.

lunedì 26 novembre 2012

pain

Ci sono diversi dolori nella vita.
Quelli leggeri, quelli intensi e quelli forti.
Quelli leggeri per me sono quelli corporali, quelli quando ti fai male e provi a non pensarci ma la tua mente ritorna proprio lì.
I dolori intensi sono quelli più belli e più brutti, quelli quando ti accorgi che sei arrivata fino in fondo. Tipo quelli quando ti tagli, o quando scopri che la tua migliore amica ti ha preso per il culo.
Quelli forti sono quelli che ti danno coraggio, quelli che ti fanno andare avanti e quelli che ti porti dietro per sempre.
Il mio dolore più forte è mio padre.
Quello che mi ha lasciata quando avevo 4 anni e che è ritornato quando ne avevo 8 solo per firmare il divorzio e poi andarsene di nuovo. Quello che si è pentito ed è ritornato una terza volta quando ero una tredicenne per chiedermi aiuto. A me? A me.
Voleva una mano per un documento che gli serviva per andare negli Stati Uniti e poi se n'è andato in vacanza là. L'ho rivisto l'anno dopo e abbiamo deciso di uscire insieme per un po'.
Fino al mio compleanno.
Dovevamo uscire insieme alle due, io sono anche arrivata in anticipo, che stupida...
Mi ha chiamata dicendo che arrivava un'oretta in ritardo allora sono andata a bermi un cappuccino in un bar, per aspettarlo, ma non arrivava.
Mi ha chiamata di nuovo dicendomi che c'era traffico se potevo aspettare un'altra mezz'oretta, ho aspettato, ma non arrivava.
L'ho chiamato io, poi, e non ha risposto. Mi ha richiamata, ubriaco perché stava pranzando a casa dei suoi amici.
Me ne sono andata via, verso casa, senza rispondere più al telefono, senza voltarmi indietro con le lacrime che mi pungevano gli occhi. Non qui, aspetta di arrivare a casa mi dicevo in testa.

Ecco cos'è per me un dolore forte. Quello che non scorderai mai, che porterai sempre con te, quello di cui non scorderai mai la data, quello che ti ha fatto piangere in posti più improbabili.

venerdì 23 novembre 2012

basics

Io non mi chiamo, ma voi chiamatemi Chris.
Sono giovane, ma penso di essere una di quelle anime vecchie che ha vissuto centinaia di vite. Non credo nella reincarnazione, ma se ci credessi probabilmente avrei vissuto nel corpo di un filosofo o scrittore famoso dell'antica Grecia.

Ma iniziamo con le cose base:
Sono figlia unica.
I miei colori preferiti sono il lilla, rosso e blu (quello degli occhi delle persone).
Preferisco la notte al giorno, al buio riesco a nascondere meglio le mie insicurezze.
Preferisco il mare alla montagna perché in montagna non ci sono mai andata.
Non ho una stagione preferita, ma amo quei giorni di primo autunno e di tardo inverno quando i giorni sono perfetti per fare una passeggiata e non doversi portare il piumino addosso ma solo un maglioncino e qualcuno che ti tenga compagnia.
Non ho una canzone preferita, ma se dovessi sceglierne proprio una sceglierei "For The Love Of A Daughter" di Demi Lovato.
Il mio animale preferito è il gatto, perché ottiene sempre quello che vuole a costo di fare qualsiasi cosa.
I miei frutti preferiti sono il melograno e il fico.
Il mio fiore preferito è il papavero.
Sono tanto insicura.